Sublimatore professionale di acido ossalico ad aria calda. Studiato per fornire un valido trattamento contro la varroa, provoca la gassificazione dell'acido ossalico e permette l'intervento su 60-80 alveari per ora, con la somministrazione di una piccola quantità di acido (ca. 0,25 gr per alveare!).
390,00 €
Prezzo finale escluse le spese di spedizione
Spedizione gratuita nei seguenti Paesi: Mostra di più Mostra meno
Sublimatore professionale di acido ossalico ad aria calda. Studiato per fornire un valido trattamento contro la varroa, provoca la gassificazione dell'acido ossalico e permette l'intervento su 60-80 alveari per ora, con la somministrazione di una piccola quantità di acido (ca. 0,25 gr per alveare!).
Non è tossico per le api e non inibisce la deposizione della regina. Se l'acido ossalico viene usato nelle quantità indicate, si possono fare un numero maggiore di trattamenti. Non c'è necessità di chiudere le porticine.
E' sempre importantissimo indossare indumenti protettivi, l'apposita maschera, gli occhiali e i guanti quando si fanno i trattamenti. L'apparecchio viene alimentato da corrente elettrica monofase 220V di rete oppure fornita da gneratore (potenza almeno di 2,5 KW e con stabilizzatore di corrente) con equivalenti caratteristiche.
IMPORTANTE - Il video è stato fatto in una fase sperimentale del sublimatore Lega, le temperature citate non sono esatte, le temperature di riferimento sono queste: accendere il riscaldatore in posizione 3 e portarlo a 280°C (l’acido ossalico inizierà a sublimare dopo circa 4 o 5 minuti), attendere qualche minuto e selezione la temperatura d’esercizio (circa 200°C)
Sublimatore elettrico per trattamento antivarroa attraverso acido ossalico portato allo stato gassoso.
Preparare il sublimatore e il riscaldatore.
Indossare una maschera protettiva per naso e bocca (maschera protettiva di tipo UP3), occhiali, guanti e tuta
in gomma resistenti agli acidi.
L’acido ossalico puro è una sostanza insalubre, tossica e corrosiva ma non è pericoloso se viene trattato con la
cautela dovuta a tutte le altre sostanze usate nel controllo della varroa.
Il pericolo consiste nella inalazione della polvere di acido ossalico durante la manipolazione.
È necessario indossare una buona maschera, degli occhiali protettivi e un buon paio di guanti in gomma.
In tale modo si evitano anche i minimi rischi di eventuali piccole fuoriuscite di acido dall’alveare.
Durante il trattamento l’apicoltore deve fare attenzione alla direzione del vento e a non operare in posizione
sottovento. La quantità di acido ossalico che eventualmente può fuoriuscire è solamente una minima parte di
quanto viene disperso sui favi.
L’utilizzo delle quantità strettamente necessarie di acido ossalico da’ la possibilità di ripetere il trattamento più
frequentemente senza blocchi di covata.
Con un solo sublimatore si possono trattare da 60 a 80 arnie in un’ora, ogni arnia riceverà la stessa dose di
acido ossalico (circa 0,25 grammi/arnia) ed alla stessa temperatura, non intossicando le api e mantenendo
un’altissima efficacia contro la varroa.
L’acido ossalico viene immesso a pressione e temperatura costante dal basso, facendo defluire in poche
secondi l’aria interna più fredda e saturando completamente tutta l’arnia, creando veri e propri camini di fumo
laddove ci siano piccoli fori o fessure.
L’acido viene sublimato dall’aria calda che viene immessa in grande quantità, circa 0,5 mc al minuto.
Istruzioni d’uso
ossalico (quantità massima consentita non superiore ai ¾ del contenitore) e richiuderlo.
Utilizzare solamente acido ossalico in cristalli e non liquido
elettrica 220 V. (è possibile utilizzare anche un gruppo elettrogeno con potenza di almeno 3kw) con
stabilizzatore di corrente.
o 5 minuti), attendere qualche minuto e selezione la temperatura d’esercizio (circa 200°C).
secondi, non è necessario richiudere la porticina a fine trattamento.
TENERE IL SUBLIMATORE SEMPRE IN POSIZIONE ORIZONTALE
qualsiasi residuo di acido.
1 o 2 trattamenti su sciami o famiglie senza covata.
Fino a 4 trattamenti distanziati tra loro di una settimana su famiglie con covata.
Ricordiamo che l’acido ossalico non entra nelle celle di covata opercolata.
PDF LINK: http://www.legaitaly.com/images/stories/virtuemart/product/84756.pdf